Verso l’Euro digitale??
L’euro digitale mira a fornire alle persone la possibilità di effettuare pagamenti elettronici, sia online sia offline, in aggiunta all’uso del contante. Per l’euro digitale servono però standard di privacy molto elevati per guadagnare la fiducia dei cittadini. L’opzione è stata accolta con favore dal Comitato europeo per la protezione dei dati e dal Garante europeo della protezione dei dati che hanno comunque formulato diverse raccomandazioni/pareri, per una effettiva garanzia del diritto alla privacy e alla protezione dei dati personali.
Nel parere viene chiesto, in particolare, che siano trattati solo i dati personali necessari al funzionamento della moneta digitale, evitando la concentrazione di dati da parte della Banca centrale europea (Bce) o delle banche centrali nazionali, per le quali la proposta di regolamento dovrebbe introdurre un obbligo esplicito di pseudonimizzazione dei dati.
Allo stesso tempo, la normativa dovrà specificare chiaramente le responsabilità in materia di protezione dei dati di ciascuno degli attori (BCE, banche centrali nazionali, fornitori di servizi di pagamento e fornitori di servizi di supporto) che partecipano all’emissione dell’euro digitale.
È il caso di precisare che l’euro digitale sarebbe una forma digitale di “moneta di banca centrale” emessa dalla Banca centrale europea per essere utilizzata nei pagamenti al dettaglio accanto, ad esempio, al contante fisico. In un mondo sempre più digitalizzato, un euro digitale potrebbe apportare benefici alle persone e alle imprese, promuovere l’innovazione e rafforzare l’autonomia strategica aperta dell’UE.
La fase di indagine del progetto “euro digitale” è durata circa 24 mesi, concludendosi a ottobre 2023. Il 18 ottobre il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di passare alla fase di preparazione e sperimentazione dell’euro digitale. Questa fase, che potrebbe richiedere circa tre anni, getterà le basi per un potenziale euro digitale.
L’avvio di questa nuova fase non implica necessariamente il lancio dell’euro digitale: la BCE deciderà se introdurre l’euro digitale solo dopo l’adozione, da parte del Consiglio e del Parlamento, del quadro legislativo abilitante.