La legge di Bilancio 2023 chiude, o almeno ci prova, sul PNRR 2022 per l’Istruzione con due interventi:

1. un maxi piano di potenziamento delle competenze scientifico-tecnologiche (STEM) a cominciare dall’infanzia; 
2. la quinta delle sei riforme abilitanti previste dal PNRR sull’organizzazione della rete scolastica (il dimensionamento). 

La manovra per il 2023 prevede il rilancio delle STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), lungo tre direttrici.

Nel PTOF di tutte le istituzioni scolastiche (infanzia, primaria, secondaria di I° e II° grado) dovranno essere introdotte azioni dedicate a rafforzare l’apprendimento delle discipline STEM e lo sviluppo delle competenze matematico-scientifico-tecnologiche nei curricoli, legate agli specifici campi di esperienza. Questo richiede l’emanazione entro dicembre di specifiche Linee Guida sulle azioni dedicate  ad implementare le competenze matematico-scientifico-tecnologiche.

La seconda direttrice, ovvia ma non scontata, è rappresentato da azioni di informazione, sensibilizzazione e formazione rivolte alle famiglie, in particolare in occasione della celebrazione nelle scuole della “Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza”. L’obiettivo finale è incoraggiare la partecipazione ai percorsi di studio STEM principalmente delle studentesse, superando gli stereotipi di genere. Le donne iscritte a facoltà STEM sono appena l’8,8%, contro il 30,3% degli uomini: la quota di laureate STEM si ferma al 17% mentre gli uomini salgono al 37% (Istat).

La ridottissima platea di studenti, in particolare modo di studentesse, che scelgono discipline STEM non sono motivati dalla presunta scarsità di talenti o di meriti personali, ma piuttosto di un inadeguato orientamento. I numeri sono impietosi: ogni anno mancano all’appello 50mila laureati, di cui quasi la metà nelle STEM (Uniocamere-Anpal).

Pertanto, la terza direttrice è volta ad incentivare la creazione di reti di scuole e di alleanze educative per la promozione dello studio delle STEM.