Nuovo CCNL ricalcolo della pensione per i docenti cessati nel 2023

Calcolo arretrati e ricalcolo pensione docenti cessati 2023 con nuovo CCNL scuola.

Con l’entrata in vigore del nuovo CCNL Istruzione e Ricerca per il triennio 2022-2024, molti docenti che hanno cessato il servizio a partire dal 1° settembre 2023 si stanno chiedendo come cambierà il proprio trattamento pensionistico.

I dubbi principali riguardano:

  • il ricalcolo della pensione alla luce degli aumenti tabellari previsti dal contratto;
  • la possibile incidenza della Retribuzione Professionale Docenti (RPD);
  • gli effetti sugli istituti di fine servizio, TFR/TFS.

Si tratta di questioni che coinvolgono direttamente non solo i pensionati, ma anche le segreterie scolastiche e i DSGA, chiamati a gestire correttamente le posizioni giuridico-economiche e l’interlocuzione con INPS, soprattutto tramite Passweb.


Chi è interessato al ricalcolo della pensione

Rientra nella casistica oggetto di attenzione:

  • il personale docente delle scuole statali cessato dal servizio con diritto a pensione nel periodo di vigenza del contratto 2022-2024 (quindi, in particolare, chi è andato in pensione dal 1° settembre 2023).

Per questi soggetti, il CCNL prevede un meccanismo specifico di adeguamento del trattamento pensionistico legato agli aumenti degli stipendi tabellari introdotti nel triennio.


Cosa prevede il CCNL scuola 2022-2024 per la pensione

L’ipotesi di contratto 2022-2024 stabilisce che gli aumenti tabellari previsti dall’articolo sugli incrementi stipendiali:

  • sono computati ai fini previdenziali;
  • vengono presi in considerazione per il personale comunque cessato con diritto a pensione nel periodo di vigenza del contratto (1° gennaio 2022 – 31 dicembre 2024).

Tradotto in concreto:

  • un docente cessato dal servizio il 1° settembre 2023 rientra pienamente nel perimetro applicativo;
  • ai fini del calcolo della pensione, gli aumenti di stipendio tabellare che decorrono dal 1° gennaio 2024 devono essere considerati, anche se la decorrenza è successiva alla data di pensionamento.

L’effetto è quello di un ricalcolo migliorativo della pensione, come se il trattamento retributivo fosse stato adeguato in coerenza con gli aumenti contrattuali intervenuti fino al 2024, pur in presenza di una cessazione avvenuta nel 2023.


Ricalcolo e Retribuzione Professionale Docenti (RPD): situazione ancora incerta

Un punto particolarmente delicato riguarda la RPD. Molti si chiedono se l’aumento di questa voce, previsto dal contratto, venga automaticamente considerato ai fini pensionistici per chi è cessato nel 2023.

Ad oggi, dal quadro contrattuale emerge con chiarezza il richiamo agli aumenti tabellari, mentre:

  • non vi è una previsione espressa che estenda con la stessa chiarezza il meccanismo di ricalcolo anche alla Retribuzione Professionale Docenti;
  • la questione presenta quindi margini di interpretazione e andrà monitorata alla luce di eventuali circolari applicative e indicazioni ufficiali di INPS e ARAN.

In mancanza di chiarimenti definitivi, è prudente considerare assicurato il ricalcolo sulla parte tabellare, mentre sulla RPD è opportuno mantenere un atteggiamento di attesa, verificando caso per caso le elaborazioni effettuate dagli enti previdenziali.


Effetti su TFR e TFS per i cessati nel 2023

Diverso è il discorso per TFR e TFS, che seguono regole proprie:

  • ai fini del trattamento di fine servizio vengono considerati, di norma, solo gli aumenti maturati alla data di cessazione dal rapporto di lavoro;
  • per un docente cessato il 31 agosto 2023, gli aumenti contrattuali con decorrenza 1° gennaio 2024 non risultano rilevanti per la maturazione del TFR/TFS;
  • il trattamento di fine servizio resta quindi ancorato alla retribuzione in godimento al momento della cessazione.

In sintesi:

  • il ricalcolo favorevole opera in modo pieno sulla pensione (per la parte tabellare);
  • per il TFR/TFS, invece, il contratto non estende il beneficio agli aumenti successivi alla cessazione, confermando l’impostazione tradizionale.

Il ruolo dei DSGA e delle segreterie scolastiche

In questo contesto, i DSGA e il personale amministrativo delle scuole hanno un ruolo chiave:

  • curano la correttezza dei dati giuridici ed economici presenti a sistema;
  • interagiscono con le piattaforme ministeriali e con INPS, in particolare attraverso Passweb, per l’aggiornamento delle posizioni assicurative.

Verso una gestione più consapevole delle pensioni scuola

Il nuovo CCNL scuola 2022-2024 rafforza l’esigenza di una gestione consapevole delle carriere e delle posizioni assicurative del personale scolastico in tutta Italia, con particolare attenzione:

  • ai docenti cessati nel 2023;
  • all’allineamento tra trattamento economico contrattuale e trattamento previdenziale;
  • all’utilizzo corretto degli strumenti digitali, come Passweb, che rappresentano ormai il canale ordinario di confronto con INPS.

Prossimo webinar Dsgaonline su Passweb e ricalcolo delle pensioni

Per supportare concretamente DSGA, assistenti amministrativi e personale scolastico su questi temi, Dsgaonline sta organizzando un webinar dedicato al ricalcolo della pensione per i cessati 2023 e, in particolare:

  • all’analisi degli effetti del CCNL 2022-2024 sulla pensione;
  • alla lettura corretta dei dati retributivi;
  • alla procedura operativa su Passweb per l’aggiornamento delle posizioni e delle pensioni scuola.

Nel webinar verrà illustrato, passo dopo passo, cosa fare in Passweb per verificare e aggiornare le pensioni dei docenti cessati, con esempi pratici e indicazioni operative utili per le segreterie scolastiche di tutte le regioni italiane.

Le informazioni su data, modalità di iscrizione e programma dettagliato saranno pubblicate a breve su Dsgaonline.

Condividi il contenuto se lo trovi interessante