Tutela dei minori nella dimensione digitale

In Senato si sta discutendo il disegno di legge S. 1136 di maggio 2024, bipartisan, dal titolo “Disposizioni per la tutela dei minori nella dimensione digitale”, con il quale si intende tutelare i minori nell’ambiente digitale. Il provvedimento intende introdurre regole rigorose per la verifica dell’età online, proteggere i dati personali dei bambini, regolamentare l’attività dei baby influencer e implementare strumenti immediati di aiuto tramite le piattaforme digitali. 

Un manifesto di civiltà che ribadisce il valore e la protezione dei diritti dei minori anche nel mondo virtuale, mettendo al centro responsabilità, sicurezza e rispetto. Internet non è stato pensato, disegnato, progettato e implementato a misura di bambino ma di adulto: si è aperto ai bambini solo in un secondo momento, essenzialmente nella dimensione commerciale. 

Uno dei punti cardine del provvedimento è l’obbligo per i fornitori di servizi digitali di verificare l’età degli utenti. Attualmente, molte piattaforme si affidano a una semplice autodichiarazione, permettendo l’accesso anche a bambini sotto l’età minima prevista. La nuova proposta di legge impone una verifica affidabile, con modalità tecniche definite dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), in collaborazione con il Garante della Privacy. Il disegno di legge stabilisce che i contratti tra minori di 15 anni e fornitori di servizi digitali sono nulli, salvo che siano stipulati dai genitori o tutori. Questo principio rafforza la protezione dei dati personali dei minori, impedendo che vengano trattati senza un valido consenso legale. 

Il fenomeno dei baby influencer, bambini utilizzati per promuovere prodotti sui social, viene finalmente regolamentato: se i contenuti generano entrate superiora 10.000 euro annui, è necessaria l’autorizzazione della Direzione Provinciale del Lavoro. I guadagni devono essere versati su un conto intestato al minore e non possono essere utilizzati dai genitori, salvo casi eccezionali autorizzati dal tribunale. 

La legge prevede che tutte le piattaforme digitali rendano disponibile una funzione per contattare direttamente il numero di emergenza infanzia 114. Il servizio sarà finanziato da un contributo dello 0,035% del fatturato annuo da parte dei fornitori con ricavi superiori a 50 milioni di euro. Con questa proposta normativa l’Italia si allinea alle tendenze internazionali per la protezione dei minori online: la legge non intende rallentare la trasformazione digitale, ma garantire che essa avvenga in modo sicuro, etico e rispettoso della dignità dei bambini

Per consultare il testo del disegno di legge S. 1136 clicca QUI.

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