I licenziamenti nelle Amministrazioni Pubbliche
L’Agenzia ANSA ci informa che nella P.A. i licenziamenti sono contenuti rispetto ai dati del privato, sembra essere un fenomeno raro, ma comunque previsto dalle norme: le regole sul licenziamento nel pubblico e nel privato sono le stesse, con la differenza che nella P.A. intervengono le disposizioni specifiche dell’art. 55-quater d.lgs. 165/2001.
Ci sono alcune fattispecie di causa di licenziamento disciplinare nella sola P.A., ad es.:
- falsa attestazione della presenza, alterando i sistemi di rilevamento o con altre modalità fraudolente, o giustificazione dell’assenza mediante una certificazione medica falsa o che attesta falsamente uno stato di malattia;
- assenza priva di valida giustificazione per più di 3 giorni nell’arco di un biennio o per più di 7 giorni nel corso degli ultimi 10 anni, anche non continuativi, o mancata ripresa del servizio, in caso di assenza ingiustificata, entro il termine fissato dalla P.A./Scuola;
- falsità documentali o dichiarative commesse ai fini o in occasione dell’instaurazione del rapporto di lavoro o di progressioni di carriera;
- reiterazione nell’ambiente di lavoro di gravi condotte aggressive o moleste o minacciose o ingiuriose o comunque lesive dell’onore e della dignità altrui;
- gravi o reiterate violazioni dei codici di comportamento (art.54, comma 3 anticorruzione);
- commissione dolosa/gravemente colposa dell’infrazione di omissione di atti d’ufficio;
- insufficiente rendimento dovuto alla reiterata violazione degli obblighi contrattuali o di legge concernenti la prestazione lavorativa.
In base alle ultime rilevazioni disponibili, in cinque anni ci sono stati oltre 15mila casi di sospensioni o licenziamenti. Dall’analisi sul lungo periodo, fra il 2018 e il 2023, si evince che più della metà riguardano il comparto sanità (4mila 666 provvedimenti disciplinari gravi, pari al 30%) e i dipendenti delle amministrazioni centrali, come ministeri e agenzie, (4mila 181, il 27%).
Seguono i comuni con 3.138 sospensioni e licenziamenti (20% del totale), mentre le scuole raggiungono il numero di 1.625 casi, pari al 11% del totale.
Inoltre, nel 29% dei casi i procedimenti disciplinari si sono tradotti in un’archiviazione o un proscioglimento. Per 2.871 casi si è giunti ad una sanzione grave (licenziamento o sospensione dal servizio). Nel restante 43% del totale dei casi i provvedimenti hanno comportato l’applicazione di sanzioni minori, tipo un richiamo verbale o scritto.