Accesso solo con SPID & C. per la certezza dell‘età dell’utente
I rischi per i giovanissimi che usano servizi digitali sono enormi e noti da tempo; tuttavia, è difficile individuare soluzioni affidabili per l’age verification. Il GDPR richiede la verifica per l’età e il consenso dei genitori per l’accesso ai servizi destinati ai minori. Anche la direttiva sui servizi di media audiovisivi (AVMSD) richiede l’adozione di misure adeguate a proteggere i minori dai contenuti dannosi online, anche tramite la verifica dell’età. Inoltre, esiste un progetto europeo, chiamato euCONSENT, cofinanziato dall’UE, che si occupa di costruire un metodo di verifica dell’età interoperabile, basato sui browser.
L’ AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), per poter attuare alcune disposizioni contenute nella L. n. 159/2023 (c.d. “Decreto Caivano”) a protezione e tutela dei minori, ha stabilito nuove Linee Guida per i contenuti potenzialmente dannosi, disciplinando le modalità tecniche e di processo per l’accertamento della maggiore età (age verification ovvero garanzia dell’età). Lo schema di regolamento è ora all’esame della Commissione UE per l’ultimo vaglio.
Il regolamento si inserisce in un quadro più ampio di tutela dei minori online, allineandosi anche con il Digital Services Act europeo, che impone norme simili per la protezione dei minori.
Tra le novità contenute nel provvedimento c’è l’obbligo della verifica della maggiore età per accedere a piattaforme e siti con contenuti pornografici e quelli relativi alle scommesse e al gioco d’azzardo, sempre con l’obiettivo di garantire la massima privacy, bilanciando il dovere di tutelare i minori.
Per verificare l’età si dovrà utilizzare lo SPID, ma anche altri metodi, purché rispettino rigorosi standard di privacy e sicurezza; tra le opzioni ci sono la Carta d’Identità Elettronica (CIE) e IT Wallet, che sta arrivando.
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