Il Libro degli snob, Il Duca di Bedford con George Mikes, ill. di Altan, Castelvecchi 2012. In questo ultimo scorcio di ferie Annarita Verzola ci propone una lettura amena, che sembra fatta apposta per rinfrescare i pensieri e l’umore con pagine di  schietto umorismo nella migliore tradizione inglese

Autore di questo libro, pubblicato in Inghilterra nell’ormai lontano 1965, è John Ian Russell, tredicesimo duca di Bedford e discendente di una delle famiglie più antiche e aristocratiche. Considerato un fine umorista e un uomo con un grande senso degli affari, fece una mossa di marketing che lo rese inviso alla maggior parte dell’aristocrazia: aprì al pubblico l’avita dimora di campagna, Woburn Abbey (il duca si esprime diffusamente sui pro e i contro di una simile operazione in termini di snobismo).

Questa premessa è utile per farvi prendere confidenza con l’autore e con il contenuto del suo libro, scritto dopo il grande successo del precedente, pubblicato nel 1959, dal titolo A Silver-Plated Spoon

Il libro degli snob nasce dalla profonda conoscenza della natura umana e dall’altrettanto profonda convinzione del Duca di Bedford che ciascuno di noi aspiri a diventare uno snob. E allora perché non mettere al servizio del grande pubblico anni e anni di esperienza in materia?

Ecco dunque un prontuario dettagliato, scaturito da un attento esame della società e arricchito dall’esperienza personale e da quella secolare di famiglia.

Come in ogni testo divulgativo che si rispetti, il Duca offre ai propri studenti una prima parte teorica seguita da una più corposa parte pratica. 

Se la prima è un necessario excursus per far prendere confidenza con la materia (che cos’è uno snob, quali sono le cose basilari di cui tener conto nell’intraprendere il percorso dello snobismo, prendere coscienza del fatto che lo snobismo sia un fenomeno trasversale a tutte le classi sociali), la seconda è uno spumeggiante scrigno di segreti che guideranno passo dopo passo il lettore alla conquista dell’ambita meta: il linguaggio, l’abbigliamento, la cultura e i passatempi, i viaggi e la servitù (eh, sì, è fondamentale accattivarsi i maggiordomi!) e il metodo migliore per sistemare le figlie con matrimoni di successo, senza trascurare argomenti impegnativi (la morte e la malattia) o persino scabrosi per un inglese (il sesso, ma con buongusto e con classe, state tranquilli!).

Il linguaggio e le situazioni a qualcuno potranno sembrare un po’ datati, ma lo smalto dell’umorismo e dell’autoironia del Duca di Bedford restano intatti a distanza di anni e il testo è brillante.

Insomma, se amate l’umorismo inglese, questo libro fa per voi e le sue pagine sono l’ideale per perdersi in un mondo blasonato, forse un po’ fuori moda, ma sempre affascinante e molto divertente anche e soprattutto nelle sue stranezze.

Annarita Verzola |

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