La Riforma dei Concorsi Pubblici
È in vigore dal 14 luglio la Riforma dei Concorsi Pubblici recata dal dPR n. 82/2023. La riforma detta nuove regole per l’accesso agli impieghi nelle PP.AA. modificando le modalità di svolgimento delle selezioni e delle altre forme di assunzione nel pubblico impiego, intervenendo sul dPR n. 487/94.
L’obiettivo è quello di introdurre semplificazioni al fine di snellire e velocizzare le procedure concorsuali, sia per quanto riguarda i concorsi per esami e quelli per titoli ed esami, ma anche i corsi-concorsi.
Le novità introdotte sono numerose:
- reclutamento e calendari su InPA, che diventa l’unico portale/piattaforma utilizzabile per l’invio delle candidature, ma anche per la pubblicazione dei calendari, che deve avvenire almeno 15 gg prima della data di svolgimento;
- abolizione limite di età per accedere al pubblico impiego;
- tempi veloce di selezione, ogni procedura concorsuale con durata di max. sei mesi;
- parità di genere nei bandi , con l’esatta % di rappresentatività, e precedenza al genere meno rappresentato a parità di titoli se la differenza % è superiore al 30%;
- adozione di misure compensative per agevolare i candidati DSA e svolgimento in modalità asincrona per candidate in stato di gravidanza o allattamento impossibilitate ad attenersi al calendario previsto dal bando;
- riserve nei bandi a favore dei figli di medici, infermieri e operatori sociosanitari deceduti per Covid;
- validità graduatorie finali dei concorsi pari a 2 anni (24 mesi) e non più 18 mesi.
Un monitoraggio a cadenza annuale, svolto attraverso il Portale InPA dal DFP della Presidenza del Consiglio dei Ministri, valuterà il raggiungimento degli obiettivi individuati, in particolare sulle tempistiche e sulla funzionalità delle modalità digitali di svolgimento delle procedure concorsuali e, in base a quanto emergerà, si potranno individuare e valutare eventuali correttivi alle nuove norme.