Ritornano i Giochi della Gioventù
A partire dal prossimo anno nelle scuole di tutta Italia torneranno i “Giochi della gioventù”, l’evento sportivo dedicato agli studenti, nato nel 1969.
All’inizio era l’avviamento alla pratica sportiva: lo scopo era di contribuire alla formazione della personalità degli alunni e di porre le basi per una consuetudine allo sport attivo, inteso come acquisizione di equilibrio psico – fisico.
Il parallelo avviamento alle discipline sportive tendeva, inoltre, ad imprimere una consuetudine di lealtà e di civismo, ad introdurre e consolidare abitudini di collaborazione reciproca che non può esaurirsi nell’ambito della lezione e della scuola.
La competizione, nata 54 anni fa, ha avuto solo due interruzioni: una nel 1996 e l’altra dal 2017 ad oggi. Era ed è una forma di competizione fra gli alunni: l’agonismo, inteso come impegno a dare il meglio di sé stessi nel confronto con gli altri, rientra nella logica dell’educazione e perciò della scuola. Ciò comporta l’acquisizione da parte degli alunni di una coscienza critica nei confronti di comportamenti estranei alla vera essenza dello sport, come ad esempio la ricerca del risultato ad ogni costo o l’assunzione di atteggiamenti divistici.
Infatti, una prestazione o una vittoria hanno significato solo in quanto rappresentano il segno di una conquista su sé stessi o il frutto di un impegno liberamente assunto e tenacemente perseguito.
A partire dal 2019 lo Stato italiano ha creato la società Sport e Salute Spa per promuovere lo sport e corretti stili di vita. Ora ripartono anche i Giochi della Gioventù, coinvolgendo gli studenti dalla quarta elementare alla terza media. Il protocollo è firmato da cinque ministri: il ritorno è stato, infatti, sancito con la firma del MIM, del Ministero per lo sport e i giovani, del Ministero della Salute, del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e del Ministero per le disabilità.