Lavoro Pubblico 2021, l’indagine presentata alla prima giornata dell’annuale manifestazione di Forum PA fornisce un quadro sconfortante della Pubblica Amministrazione in Italia: età anagrafica alta, pochi dipendenti e con poca formazione, mentre i servizi sono ritenuti inadeguati dal 76 % dei cittadini.
Il PNRR stanzia 1,7 miliardi di euro per investimenti e nuovi concorsi: sono 119.000 i nuovi ingressi previsti per il 2021.
Sono alcuni dati emersi dalla ricerca sul lavoro pubblico presentata a FORUM PA 2021, la manifestazione che dal 21 al 25 giugno ha ospitato oltre 200 eventi in streaming sul tema guida “Connettere le energie vitali del Paese”, attorno alle missioni, agli obiettivi e agli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il rapporto rileva, inoltre, che si investe poco in formazione e competenza, con un impiego complessivo, nel 2019, di 110 milioni in meno rispetto a 10 anni fa. Lo smart working, che prima della pandemia riguardava solo l’1 per cento dei lavoratori pubblici, solo l’emergenza sanitaria ha spinto al 33 per cento nel secondo trimestre 2020.
La Pubblica Amministrazione italiana al 1° gennaio 2021 conta 3,2 milioni di dipendenti, 31 mila in meno rispetto all’anno precedente (-0,97%), il minimo storico degli ultimi 20 anni.
Dopo il timido segnale di crescita del personale del 2019, nel 2020 il blocco dei concorsi per l’emergenza sanitaria e l’accelerazione dei pensionamenti non ha permesso al turnover di ritrovare un equilibrio.
La PA italiana si conferma vecchia (in media 50 anni di età), scarsamente aggiornata (mediamente 1,2 giorni di formazione per dipendente l’anno), in difficoltà ad offrire servizi adeguati a imprese e cittadini (il 76% degli italiani li considera inadeguati, mentre gli europei insoddisfatti sono il 51%), eppure chiamata ad essere il motore della ripresa.
La speranza, ma anche una realtà vicina, è riposta nel PNRR, che prevede investimenti per il potenziamento della Pubblica Amministrazione per complessivi 1,7 miliardi di euro, puntando tra l’altro sulle politiche e gli strumenti per l’accesso e il reclutamento (1,6 per cento dei fondi) e sulle competenze del personale (40,5 per cento del totale).
Ce lo auguriamo!!!!