Pubblicata in GU la riforma del reclutamento dei docenti
È stata varata la riforma del reclutamento degli insegnanti, con la conversione in legge del decreto PNRR 2 e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. La legge 29 giugno 2022, n. 79 modifica molte regole, introducendo diverse novità sulla partecipazione e lo svolgimento dei concorsi pubblici per l’assunzione dei docenti, sul percorso da seguire per arrivare all’immissione in ruolo e nella formazione continua dei docenti della secondaria di I e II grado.
Contestualmente è confermato il blocco della Carta del Docente (va fino al 2024); i precari abilitati e con 3 anni di servizio su sostegno, inoltre, possono accedere direttamente al TFA sostegno e verrà anche indetto un concorso riservato agli insegnanti di religione precari. I titoli di accesso A26 Matematica e A28 Matematica e Scienze, infine, vengono definitivamente accorpati.
Per l’accesso all’insegnamento la legge 79/2022 istituisce un percorso abilitante di 60 CFU per ottenere l’abilitazione all’insegnamento, sotto la gestione delle Università e attivato tenendo conto del fabbisogno effettivo di cattedre. Superando la prova finale si può accedere ai concorsi a cattedra e, successivamente, all’anno di prova con valutazione conclusiva finale.
Si prevede anche l’ inserimento dei precari, cioè chi ha già acquisito i 24 CFU ed è inserito nelle GPS non perderà crediti: sono validi ai fini del percorso di abilitazione e potranno essere acquisiti fino al 31 ottobre 2022. Fino al 31 dicembre 2024, inoltre, gli aspiranti docenti potranno possedere 30 o 24 CFU e ottenere i restanti dopo aver superato il concorso a cattedra. Il nuovo sistema, quindi, entrerà a regime tra il 2025 e il 2026.
I concorsi a cattedre saranno indetti tramite procedure selettive annuali con prova scritta a risposte aperte, con l’addio ai test a crocetta … chissà se sono più favorevoli per i candidati.
Viene sancito un nuovo sistema di formazione per i docenti in servizio basato anche su una premialità in denaro, concessa a coloro che superano un percorso formativo triennale accessibile su base volontaria; per questo motivo viene istituita una Scuola di Alta Formazione.
In questo senso, il nuovo sistema deve andare di pari passi con il rinnovo del contratto Scuola, che dovrà armonizzarsi con il nuovo meccanismo.