Permessi Retribuiti Docenti: La Sentenza di Taranto conferma i 3+6 giorni

Martello del giudice sui libri che rappresenta la sentenza di Taranto sui permessi retribuiti docenti e ferie

Una recente pronuncia del Tribunale del Lavoro di Taranto ha segnato un punto di svolta fondamentale per i docenti di ruolo, chiarendo definitivamente l’applicazione dei permessi retribuiti per motivi personali e familiari.

La sentenza ribadisce un principio chiave: questi permessi non sono soggetti alla discrezionalità del Dirigente Scolastico.

Cosa prevede il CCNL Scuola sui Permessi Retribuiti

La normativa di riferimento, confermata anche dal CCNL 2019-2021 (firmato il 18.01.2024), si basa sugli articoli del precedente contratto del 2007 ancora vigenti. Per i docenti a tempo indeterminato, il diritto si articola in due tipologie di assenza retribuita:

  • 3 giorni di permesso retribuito all’anno per motivi personali o familiari (Art. 15, comma 2 CCNL 2007).
  • 6 giorni di ferie fruibili durante le attività didattiche, convertibili in permessi retribuiti per le stesse motivazioni (Art. 13, comma 9 CCNL 2007).

Nota Bene: Entrambe le tipologie sono fruibili tramite semplice autocertificazione e non richiedono l’approvazione discrezionale del preside.

Il Caso del Tribunale di Taranto: Ferie Convertite in Permessi

La controversia nasce dal rifiuto di un Dirigente Scolastico di concedere a una docente, che aveva già esaurito i primi 3 giorni standard, un ulteriore giorno (attingendo ai 6 giorni di ferie) per assistere il figlio durante visite mediche. La scuola aveva proposto un’aspettativa non retribuita.

Il Giudice ha dato ragione alla docente, stabilendo che:

  • I 6 giorni di ferie convertiti in permessi seguono la stessa logica dei primi 3 giorni.
  • Devono essere concessi su semplice istanza (autocertificazione).
  • Il diritto spetta indipendentemente dagli oneri finanziari per la scuola (costi di sostituzione).

Perché questa sentenza è importante per la Giurisprudenza Scolastica

Questa sentenza conferma che il diritto alla famiglia e alla salute (motivi personali) prevale sulle esigenze organizzative o economiche dell’istituto, equiparando di fatto i 6 giorni di ferie “convertiti” ai permessi retribuiti standard.

Come richiedere i permessi: Codice SIDI e Procedura

Per i docenti e le segreterie scolastiche, è fondamentale sapere che il sistema informativo del Ministero è già aggiornato per gestire questa casistica.

  • Modalità: Domanda con autocertificazione delle motivazioni.
  • Codice SIDI: Utilizzare il codice PE03.
  • Effetto: I giorni vengono sottratti al monte ferie ma trattati economicamente e giuridicamente come permessi retribuiti (quindi senza decurtazioni e validi ai fini dell’anzianità).

Domande Frequenti (FAQ)

Il Dirigente può negare i 6 giorni di ferie come permesso? No. Secondo la giurisprudenza (Tribunale di Taranto) e l’art. 13 comma 9 del CCNL, se richiesti come “permessi per motivi personali/familiari”, non sono soggetti a discrezionalità né a vincoli di sostituzione.

I permessi retribuiti devono essere documentati? No, è sufficiente l’autocertificazione in cui si indicano le motivazioni personali o familiari, senza necessità di entrare in dettagli sensibili o fornire certificati medici (salvo diverse disposizioni per malattia).

Cosa succede se ho finito i 3 giorni di permesso art. 15? Puoi utilizzare fino a 6 giorni delle tue ferie, trasformandoli in permessi retribuiti, mantenendo lo stesso trattamento economico.

Cliccando QUI gli Associati possono scaricare una bozza di circolare interna e un modello di domanda per il docente.

Condividi il contenuto se lo trovi interessante