Split payment: la UE dice proroga

Il meccanismo dello split payment nella fattura è stato introdotto dalla legge  190/2014, stabilità per il 2015, per contrastare l’evasione fiscale e in particolare per abbattere l’evasione dell’Iva, l’imposta sul valore aggiunto che risulta essere il tributo più evaso. 

Lo split payment è un processo di scissione dei pagamenti dell’Iva all’erario, nel momento dell’acquisto di beni e/o servizi comprati da parte della P.A.; si tratta di una procedura fiscale applicata esclusivamente ai fornitori delle PP.AA..

La procedura costituisce un’eccezione al funzionamento classico dell’Iva, in genere addebitata in fattura al cliente e poi versata dal fornitore alle casse dell’Erario. Con il meccanismo della scissione dei pagamenti è invece la PA a farlo direttamente: questo è il motivo per cui la scissione dei pagamenti è applicata esclusivamente ai fornitori della Pubblica Amministrazione.

È stata pubblicata, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea L 188/45 del 27.7.2023,  la Decisione di esecuzione (UE) 2023/1552 del Consiglio UE del 25.07.2023, che autorizza l’Italia a prorogare l’applicazione della misura speciale dello split payment dell’IVA con effetti dal 1° luglio 2023.

Sulla base di tale Decisione, il meccanismo continuerà ad applicarsi senza soluzione di continuità fino al 30 giugno 2026 e, almeno in una prima fase, nei confronti dei medesimi soggetti oggi interessati dalla misura. 

A decorrere dal 1° luglio 2025 le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate a favore delle società quotate in borsa incluse nell’indice FTSE MIB non saranno più comprese nel campo di applicazione della misura.

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