Un tempo avere il numero di telefono di un ragazzo o di una ragazza era il primo passo di una conoscenza. 

Un po’ più avanti nel tempo, per poter conoscere il numero del telefono di casa di una persona o di un’attività risultava indispensabile disporre degli elenchi telefonici: le Pagine Bianche e le Pagine Gialle in formato cartaceo.

Poi, sono comparsi dei servizi online che consentivano, tramite CD-ROM o internet, la consultazione degli elenchi degli abbonati ai servizi telefonici.

Oggi, in piena era della digitalizzazione, per imprese e professionisti iscritti in Albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato è divenuto obbligatorio dotarsi di un proprio domicilio digitale da comunicare al Registro delle imprese e ai relativi Ordini e Collegi di imprese. 

Per quanto riguarda le comunicazioni di atti “ufficiali” digitali, la stessa funzione degli elenchi telefonici è svolta dagli indici pubblici degli indirizzi di PEC e dei domicili digitali.

Si tratta, rispettivamente, di: 

  1. INI-PEC, l’indice nazionale che raccoglie tutti gli indirizzi di Posta Elettronica Certificata PEC delle imprese e dei professionisti presenti sul territorio italiano;
  2. IPA, l’indice dei domicili digitali delle Pubbliche Amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi (gestito dall’Agenzia per l’Italia Digitale);
  3. INAD, l’indice nazionale dei domicili digitali delle persone fisiche e degli altri enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione in albi professionali o nel Registro Imprese (ancora in fase di attuazione). 

 

C’è anche il Registro Generale degli Indirizzi Elettronici (ReGIndE), gestito dal Ministero della Giustizia, ma non è liberamente consultabile, essendo necessaria l’identificazione contenente un certificato di autenticazione.

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