Il Lavoro Remoto: Costi e Benefici
Vi segnaliamo un interessante podcast intitolato “Il lavoro in remoto: costi e benefici – The Essential Reading” di The Essential. Questo podcast esplora la diffusione del lavoro a distanza a distanza di cinque anni dallo scoppio della pandemia e ne analizza l’impatto sulla produttività individuale e sui risultati aziendali, basandosi su un’analisi di The Economist.
Secondo le fonti, il lavoro in remoto non è più una fase temporanea o una soluzione di emergenza, ma è diventato una parte integrante della nuova normalità lavorativa. Nonostante i tentativi di molte aziende di riportare i dipendenti in ufficio a tempo pieno, i dati mostrano una stabilizzazione: tra fine 2024 e inizio 2025, i laureati universitari in 40 Paesi lavoravano in media 1,3 giorni a settimana da casa, un dato quasi identico all’anno precedente.
La diffusione del lavoro da remoto mostra un andamento geografico interessante:
- I Paesi anglosassoni, come il Canada (1,9 giorni a settimana da casa), il Regno Unito (1,8 giorni) e gli Stati Uniti (1,6 giorni), sono i più propensi al lavoro a distanza.
- Paesi come la Francia e la Danimarca (circa 1 giorno) e la Corea del Sud (mezza giornata) sono meno inclini.
- Queste differenze sono attribuite alla cultura nazionale, con i Paesi più individualisti che mostrano una maggiore propensione, evidenziando l’importanza di fiducia e autonomia tra dirigenti e dipendenti.
In Italia, i dati recenti indicano una discreta fiducia nei confronti dei lavoratori in remoto:
- Nelle grandi imprese si registrano 9 giorni al mese di lavoro in remoto.
- Nella pubblica amministrazione, la media è di 7 giorni al mese.
- Nelle PMI, si attestano a 6,6 giorni al mese. Il Comune di Roma, ad esempio, ha introdotto lo smart working per 9.000 dipendenti pubblici, con 2 giorni a settimana (fino a 5 per necessità), con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e ridurre traffico e impatto ambientale in vista del Giubileo 2025. Anche TIM ha siglato un accordo per 3 giorni di smart working e la chiusura delle sedi il venerdì.
Il lavoro in remoto presenta numerosi benefici:
- Maggiore flessibilità nella scelta abitativa, che può portare a una rinascita delle periferie e a una distribuzione più equilibrata della crescita urbana.
- Riduzione dei costi aziendali grazie a spazi ufficio più piccoli e meno affitti.
- Maggiore equilibrio vita-lavoro, con benefici evidenti soprattutto per le donne con figli.
- Una produttività più flessibile.
Tuttavia, comporta anche alcune criticità:
- Meno opportunità di apprendimento per i giovani, a causa della mancanza di “training on the job” derivante dall’osservazione diretta.
- Perdita di relazioni sociali.
- Rischio di solitudine, con gli americani che, ad esempio, passano mezz’ora in più da soli ogni giorno rispetto al 2019. Altre sfide includono il senso di disconnessione e isolamento, che possono essere mitigati con strategie come mentoring, team building e supporto al benessere, e la problematica della visibilità per i lavoratori da remoto. Il dibattito sul ritorno in ufficio è spesso alimentato da fastidi quotidiani in ufficio che spingono verso il lavoro da casa, e vi è anche un ritorno del pendolarismo.
Il futuro del lavoro in remoto è considerato irreversibile e normalizzato. La vera sfida non è più “se” adottarlo, ma “come” renderlo migliore: più inclusivo, produttivo e umano. Si prevede un modello ibrido intelligente che massimizzi i benefici di entrambi i modelli, remoto e in presenza. Questa trasformazione, accelerata dalla pandemia di decenni, sta ridisegnando città, spazi e abitudini quotidiane, e la sua progettazione attiva, centrata sulle persone, la fiducia e una visione moderna della collaborazione, potrà portare a una società più equilibrata e sostenibile.
Nel nostro contesto, sorge spontanea la domanda: a che punto è l’attuazione del lavoro a distanza a scuola, normato dall’ultimo CCNL sottoscritto nel 2024?
Per un’analisi più dettagliata sull’applicazione pratica del lavoro a distanza anche nel contesto scolastico, vi invitiamo ad ascoltare il podcast, riservato ai soci