Anticipare per governare il cambiamento: il documento Indire sulla scuola italiana

Indire ha pubblicato il documento “Anticipare per governare il cambiamento. Il Sistema di Istruzione e Formazione di fronte alle sfide del cambiamento generazionale”, elaborato in occasione dell’audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sulla transizione demografica. Il testo propone un’analisi lucida delle grandi trasformazioni che incidono sul sistema educativo italiano: calo demografico, digitalizzazione, transizione ecologica e mutamenti sociali.

Il quadro tracciato evidenzia un dato di forte impatto: tra il 2015/16 e il 2023/24 gli studenti sono diminuiti di circa mezzo milione, a causa soprattutto della denatalità, solo in parte compensata dalla crescita delle iscrizioni di alunni stranieri. Conseguenza diretta è stata la riduzione delle sedi scolastiche, specie nel Mezzogiorno, e la trasformazione dei circoli didattici in istituti comprensivi, con un passaggio organizzativo e pedagogico dalla continuità orizzontale a quella verticale, come è accaduto nel nord all’inizio degli anni 2000.

Il “divario” emerge come parola chiave: geografico (con l’aumento della marginalità delle aree interne), tecnologico (accesso diseguale a infrastrutture e competenze digitali) e di competenze, con squilibri significativi tra territori e generazioni. 

Nella seconda parte il documento Indire approfondisce i nodi strategici: 

  • Sistema integrato 0-6: fondamentale per equità e inclusione.
  • Piccole scuole e aree interne: presidi educativi e sociali da rafforzare.
  • ITS Academy e istruzione terziaria professionalizzante: leva per la competitività del Paese.
  • Istruzione degli adulti: strumento per l’aggiornamento continuo e l’inclusione.

Centrale anche il tema degli spazi: la riduzione degli studenti impone di ripensare gli edifici come hub multifunzionali e beni comuni per la comunità, capaci di accogliere attività culturali e sociali. In Parlamento, Indire ha sottolineato la necessità di modelli scolastici adattivi, capaci di fronteggiare denatalità e dispersione territoriale, trasformando la scuola in presidio sociale e motore di coesione.

Condividi il contenuto se lo trovi interessante