La transizione digitale: il primo decennio
Alcuni mesi fa è stata pubblicata la prima relazione sullo stato del decennio digitale, un’analisi globale dei progressi compiuti verso la realizzazione di una trasformazione digitale volta a rafforzare la sovranità digitale, la resilienza e la competitività dell’UE. Comprende una valutazione dei progressi compiuti dall’UE verso gli obiettivi della strategia 2030 su quattro pilastri: competenze digitali, infrastrutture digitali, digitalizzazione delle imprese, compreso l’uso dell’intelligenza artificiale (IA), e digitalizzazione dei servizi pubblici.
L’UE è impegnata ad aumentare le competenze digitali di base di almeno l’80% delle persone di età tra i 16 e i 74 anni e a disporre di 20 mln. di specialisti TIC entro il 2030.
La relazione dimostra tuttavia che entro il 2030 e nelle condizioni attuali solo il 59% della popolazione avrà almeno le competenze digitali di base e che il numero di specialisti in TIC potrebbe non superare i 12 milioni. Gli Stati membri devono dare priorità agli investimenti nell’istruzione di alta qualità e nelle competenze e promuovere la partecipazione delle donne alle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) fin dalla più tenera età.
Un grande ruolo per la scuola.
La relazione sottolinea il ruolo pionieristico dell’UE nella creazione di una trasformazione digitale sicura e incentrata sulle persone, come sancito nella dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali, introducendo misure politiche e legislative rilevanti, quali la normativa sui servizi digitali, quella sull’IA, la legge UE per la libertà dei media e la comunicazione sui mondi virtuali.
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