Obbligo della piattaforma PagoPA per incassare le entrate
Inizialmente per le PP.AA. è stato statuito l’obbligo di accettare pagamenti elettronici tramite la piattaforma PagoPA, ma non di accettare SOLO pagamenti elettronici e SOLO PagoPA (art. 5 d.lgs. n. 82/2005; art. 15, co. 5 bis, D.L. n. 179/2012).
A decorrere dal 1° marzo 2021 il d.lgs. 217/2017, modificato da ultimo dal cd. Decreto Semplificazioni n. 76/2021, ha previsto l’obbligo della piattaforma PagoPA per l’incasso delle entrate; la norma stabilisce che “L’obbligo per i prestatori di servizi di pagamento abilitati di utilizzare esclusivamente la piattaforma pagoPA per i pagamenti verso le pubbliche amministrazioni decorre dal 28 febbraio 2021”.
Dopo il 28 febbraio 2021 i PSP (prestatori di servizi di pagamento quali, ad esempio, le banche) non sono più autorizzati ad eseguire pagamenti che non transitino per il Sistema PagoPA, qualora il beneficiario sia una Pubblica Amministrazione. Pertanto, indirettamente le PP.AA. sono obbligate ad attrezzarsi ad usare PagoPA (PagoInrete) se devono incassare qualsiasi entrata. A dire la verità … c’è ancora qualche PSP che, ad oggi, non blocca i pagamenti extra-PagoPA!!!
Certamente PagoPA non modifica in alcun modo la normativa di finanza pubblica.
In particolare, rimane vigente l’art. 44 legge 526/1982 che impone alle PP.AA. e Enti titolari di fondi presso conti correnti o contabilità speciali presso le Tesorerie dello Stato di eseguire operazioni di girofondi a valere su tali conti correnti o contabilità speciali intestati agli enti destinatari dei pagamenti.
Pertanto, se il pagamento riguarda un ente pubblico che utilizza la Tesoreria dello Stato, continua ad essere obbligatorio il pagamento mediante girofondo.
Se invece non c’è l’obbligo di utilizzare la Tesoreria dello Stato e conseguentemente il girofondo, si deve obbligatoriamente passare dalla piattaforma PagoPA.