Tasse, imposte e contributi possono sembrare in apparenza dei sinonimi, qualcosa che viene tolto.
In realtà ci sono precise differenze e ambiti di applicazione che li distinguono.
Per imposta si intende un prelievo coattivo di una somma di denaro dovuta dai contribuenti in relazione alla propria capacità contributiva, in favore dello Stato o di altri Enti Pubblici territoriali, utilizzata da questi per finanziare le spese pubbliche.
Le imposte sono caratterizzate dall’essere indivisibili perché il loro prelievo concorre all’erogazione di servizi rivolti alla totalità dei cittadini, come opere di pubblica utilità quali l’istruzione, la sanità pubblica, la sicurezza, l’amministrazione pubblica, e così via. Tipici esempi di imposte sono quelle sui redditi, come l’IRPEF, ad esempio a carico di tutto il personale scolastico, o l’IRAP, a carico della scuola.
Diversamente la tassa è quella somma di denaro versata in cambio di una prestazione o servizio indirizzati direttamente a dei singoli. Si tratta pertanto di spese divisibili, in merito alle quali è possibile stabilire quale sia il servizio erogato al cittadino, sostenuto dal versamento della corrispondente tassa. Tipici esempi di tasse sono quella versata per la raccolta di rifiuti, la TARI, la Tassa sull’occupazione di suolo pubblico, la Tassa di registro sul contratto di locazione.
Ricordiamo che l’articolo 53 Cost. prevede che “ Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.”
Per contributo si intende generalmente un prelievo coattivo come quello previsto per le imposte, ma volto a finanziare un’opera o un servizio pubblico specifico, divisibile, come nel caso delle tasse. Tipici esempi di contributi sono quelli previdenziali e assistenziali che vengono accantonati dallo Stato per il personale scolastico dipendente.
I dipendenti contribuiscono con una loro parte di ritenute assistenziali e previdenziali.