Suona la campanella dell’ultima ora e una massa di studenti di almeno nove classi si riversa tra scale e corridoi per raggiungere l’uscita. C’è un 14enne, che nell’attraversare l’androne finisce contro una panca fissata al muro. La scuola sostiene che correva per non perdere l’autobus, la famiglia che sia stato spinto dai compagni a causa della mancanza di supervisione. 

Il ragazzo finisce con un dente spaccato, altri danneggiati e il volto sanguinante: l’incidente dà avvio a un processo legale per risarcimento danni.

La sentenza finale del tribunale civile condanna il liceo linguistico di Sesto Fiorentino a risarcire il ragazzo, i genitori, più spese legali ed interessi, per un totale di circa 30mila euro: l’istituto è stato accusato di non aver garantito la sicurezza dello studente.

Ogni Istituto scolastico ha l’obbligo di vigilare sulla sicurezza e l’incolumità degli iscritti durante e dopo le lezioni. Pertanto, la necessità di tutelare l’integrità fisica dei discenti richiede l’adozione di decisioni e connesse scelte organizzative (approvazione regolamento vigilanza, protocolli operativi, etc.) che gli Istituti scolastici sono chiamati ad intraprendere in virtù della responsabilità che su di essi grava. Ai docenti spetta di rispettarle e metterle in atto.

… ma potrebbe non essere finita!!!

La personale responsabilità del docente/dei docenti non viene in evidenza nel processo civile, chiamata in causa è esclusivamente l’amministrazione scolastica, ma nella fase della rivalsa davanti alla Corte dei Conti per la responsabilità amministrativa.

Ci si chiede come mai il mercato assicurativo abbia in questi anni dimenticato una categoria così esposta al rischio come i docenti, a differenza di altre categorie professionali per le quali tale responsabilità è stata correttamente declinata. 

Si tratta di una categoria professionale per la quale è richiesta una diligenza “speciale” relativa all’obbligo di vigilanza che si traduce in responsabilità amministrativa da rinvenire nella polizza assicurativa professionale. 

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