Cuneo fiscale o costo del lavoro??
Lo stipendio finale percepito dal dipendente non è lo stesso che viene versato dal datore di lavoro pubblico/privato. La differenza tra il lordo e il netto corrisponde al cuneo fiscale ed è composta da imposte e contributi a carico del datore di lavoro pubblico/privato e del dipendente. Sono inclusi principalmente l’Irpef e i contributi previdenziali che vengono versati sia dal dipendente sia dal datore di lavoro pubblico/privato.
Il cuneo fiscale si può calcolare sia per chi è assunto con un contratto da lavoratore dipendente sia per il lavoratore autonomo e il libero professionista. Per calcolare il cuneo fiscale bisogna comunque tenere conto che la tassazione del lavoro e il versamento dei contributi sono soggetti a numerose specificità.
A titolo esemplificativo nella scuola si differenziano le aliquote previdenziali tra:
- A) Emolumenti fondamentali liquidati al personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato e determinato della durata dell’intero a.s.;
- B) Emolumenti fondamentali liquidati al personale con contratto di lavoro a tempo di durata inferiore all’a. s. o breve e saltuario;
- C) Emolumenti accessori liquidati al personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato e determinato per la durata dell’intero a.s.;
- D) Emolumenti accessori liquidati al personale con contratto di lavoro a tempo determinato inferiore all’anno scolastico o breve e saltuario.
Ma ci sono numerose differenze anche tra i settori e la composizione del nucleo familiare; pertanto, ai fini statistici si considera un lavoratore che percepisce uno stipendio medio e che non ha figli a carico.
Il cuneo fiscale medio nell’Unione Europea è 41,3%, calcolato dall’OCSE per il 2021. Sempre da questi dati risulta che il paese UE con il cuneo fiscale più alto è il Belgio (52,6%) seguito da Germania (48,1%) e Austria (47,8%). I tre stati con l’incidenza minore sono Paesi Bassi (35,3%), Polonia (34,8%) e Irlanda (34%).
In questo panorama UE, il cuneo italiano è tra i maggiori, collocandosi al quinto posto con una percentuale pari al 46,5%.
Il cuneo fiscale non va però confuso con il costo del lavoro.
Quest’ultimo è infatti il costo totale che viene sostenuto dalla P.A./Azienda per mantenere il lavoratore, compreso anche di tasse, imposte e contributi. In altre parole è l’insieme delle spese sostenute dai datori di lavoro pubblici/privati per l’attività lavorativa dei dipendenti, comprendente le remunerazioni principali e accessorie da lavoro dipendente (costo del lavoro in senso stretto) e i relativi costi intermedi connessi al lavoro (tasse, imposte e contributi).