10 DOMADE AD … ANNAMARIA SANTORO – FLC CGIL
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Un anno fa è stato firmato il nuovo CCNL del comparto scuola. A distanza di un anno, quali sono le valutazioni delle organizzazioni sindacali in merito alla valorizzazione dei DSGA, disciplinata nel contratto? Quali i risultati ottenuti?
La valorizzazione dei DSGA operata dal CCNL firmato in via definitiva nel gennaio di quest’anno può essere sintetizzata in Elevate qualificazioni (che consente una collocazione superiore alla precedente e che rappresenta un preludio a ulteriori traguardi), avanzamento retributivo (il più elevato fra tutte le figure della scuola nell’ambito delle risorse a disposizione), ridefinizione chiara di mansioni e potenzialità nuove di maggior salario
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Quali sono, a vostro avviso, i punti cruciali del nuovo CCNL che hanno maggiormente inciso sul profilo del Dsga? Quali aspetti ritenete siano stati trascurati e necessitino di ulteriori interventi?
La risposta alla prima parte della domanda si può rinvenire nella risposta alla domanda n 1. Per quanto riguarda la seconda parte pensiamo che il CCNL non abbia trascurato nessun aspetto riguardante il DSGA creando invece le condizioni per ulteriori avanzamenti (l’incremento della parte variabile dell’indennità di direzione tramite la contrattazione integrativa nazionale, la possibile eliminazione dal fondo di istituto delle risorse che sono di spettanza del DSGA, la regolarità dei concorsi per l’acceso alla figura valorizzando l’esperienza degli assistenti che vogliano diventare DSGA, il possibile passaggio per tutti da un’area all’altra……)
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Durante questi 12 mesi, si è sostenuto che con il nuovo contratto si è assistito ad una presunta dequalificazione del profilo di DSGA ed ad una presunta precarizzazione dell’incarico. Si è anche affermato che i Dsga non avrebbero più potuto partecipare alla mobilità, sostenendo che l’ambito territoriale avrebbe potuto revocare l’incarico di Dsga. Cosa ne pensate di queste affermazioni? Quali sono le vostre posizioni in merito?
Che nessuno, fra i detrattori interessati del CCNL, oggi abbia più il coraggio di parlare di dequalificazione, di precarizzazione, di lesione dei diritti acquisiti alla mobilità, è la provata prova della fallacia di tali affermazioni. Tutte infondate e tutte seppellite sotto la mole crollata della malafede che le sorreggeva. Valga per tutti la pubblicazione dei trasferimenti 2024/2025 a cui i Dsga hanno potuto partecipare con le consuete modalità.
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Il contratto ha introdotto l’incarico ad interim per i DSGA. Molti si sono concentrati sul’ obbligatorietà o meno dell’incarico ad interim, non evidenziando l’aspetto economico dell’incarico ad interim. Che compenso percepirà il Dsga che dovesse ricoprire un incarico ad interim? Percepirà solo la quota variabile dell’indennità di direzione della scuola dove ha l’incarico o percepirà anche la quota fissa?
Il Dsga che accetta l’incarico ad interim (anche in questo caso erano state diffuse notizie false relative all’obbligatorietà dell’incarico) percepirà sia l’indennità di parte variabile legata alla complessità di quella scuola sia indennità di parte fissa. Ulteriori compensi potrebbero essere riconosciuti a seguito della trattativa che si sta svolgendo proprio in questi giorni a livello nazionale
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A proposito di indennità di direzione, i parametri di calcolo non vengono aggiornati da anni si procederà al loro aggiornamento in occasione della prossima contrattazione sul MOF e in che misura?
Il CCNL ha devoluto tale materia alla contrattazione integrativa proprio per superare la “fissità” dell’indennità. Ora sarà il Contratto integrativo a regolare di volta in volta l’aggiornamento degli importi e la misura dipenderà dalle risorse a disposizione e dalla volontà delle parti. Le trattative sono in corso. Il Ministero ha proposto un aumento lineare del 10% dei valori indicati nella Tabella C allegata al CCNL 2019-2021. Per la FLC Cgil questo aumento non basta perché non tiene conto né dell’effettiva complessità del lavoro né dell’aumento della produttività a cui sono sottoposti ei DGSA anche a seguito del dimensionamento della rete scolastica. Per questo in occasione dell’incontro di trattativa abbiamo chiesto di conoscere il fondo delle economie messe a disposizione di Ds e Dsga dalla stessa legge che ha operato il dimensionamento della rete scolastica.
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Sempre a proposito dell’indennità di direzione, non sarebbe più corretto in un prossimo futuro parametrizzarla alle fasce di complessità delle scuole, così come viene fatto per la retribuzione accessoria dei Dirigerti scolastici e non far più gravare l’indennità di direzione sul MOF?
Che l’indennità di direzione vada sganciata dal MOF è questione per noi fuori discussione. L’ipotesi di un diverso modo di calcolarla per fasce non è da escludere tenendo, tuttavia, conto che la modalità propria del CCNL dei Dirigenti Scolastici mostra delle criticità che lascia una lunga scia di polemiche e insoddisfazioni che vanno prese in seria considerazione .
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La riforma dei profili professionali nel pubblico impiego, avviata con il D.Lgs. 80/2021 (Decreto Brunetta), ha interessato tutti i comparti, compresa la scuola. L’obiettivo era uniformare e semplificare gli ordinamenti, riducendo le differenze tra i vari contratti. Possiamo fare un breve confronto relativamente alla riforma dei profili professionali che è avvenuta nel comporto scuola e quella che è avvenuta in altri comparti, ed in particolare risponde al vero l’affermazione secondo la quale, il comparto scuola è l’unico comparto dove, dove gli ex appartenenti al profilo D (i Dsga) hanno ottenuto l’incarico di elevata qualificazione per contratto, mentre in altri comparti l’accesso all’elevate qualificazione avviene attraverso una procedura selettiva
Il Comparto Istruzione e ricerca comprendente il grande corpo della scuola ha una sua irriducibile specificità che rilutta alla assimilazione e all’omologazione. Basti pensare all’autonomia costituzionalizzata delle unità scolastiche per misurare la distanza fra scuola e resto del pubblico impiego. Alle elevate qualificazioni si accede o per legge o per contratto: poiché la scuola non aveva queta figura è intervenuto il Contratto; ma d’ora in poi si accede per concorso. Per passare ad un nuovo regime occorre fare un salto: il salto lo ha fatto il contratto aprendo la strada al concorso.
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Guardiamo al futuro con la firma dell’atto di indirizzo da parte del Ministro, si è aperta la stagione del prossimo rinnovo contrattuale. Come immaginate il futuro giuridico ed economico dei DSGA e del personale ATA? Quali sono le vostre priorità per il prossimo contratto?
L’atto di indirizzo si sta attendendo da troppo tempo. Auspichiamo una sua rapida uscita per potere aprire le trattative per il nuovo contratto 2022-24. Le priorità possono essere riassunte in una parola: implementazione. Implementazione di tutti gli istituti ottenuti dal CCNL 2019-21: incremento salariale per tutte le figure, incremento dell’indennità di direzione, autonomizzazione delle risorse dell’indennità di direzione dal Fondo di istituto, regolarità dei concorsi, regolarità dei passaggi da un’area all’altra, posizioni economiche erogate con regolarità, incremento delle risorse del fondo di istituto.
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Il Dsga ricopre un ruolo importante nella comunità scolastica, le procedure amministrative cambiano molto velocemente in un prossimo futuro si può immaginare, uno che sulla falsa riga della carta del docente, possa consentire al Dsga di accedere a dei corsi di formazione
Il DSGA deve poter accedere a dedicati, permanenti e regolari corsi di formazione di alto livello, come si richiede per una figura di tale importanze e complessità. La FLC Cgil ha contestato questa esclusione già ai tempi della Buona scuola promuovendo diversi ricorsi.
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Quali sono secondo voi prospettive future per i DSGA e il personale ATA
Le prospettive per il DSGA e personale ATA sono indissolubilmente legate alla dimensione scolastica dei lavori che svolgono. Il nostro sforzo è quello di emancipare ATA e DSGA dagli aspetti “non scolastici” della professione e di accentuare invece proprio quelli della specificità. Ciò li terrà al riparo di incursioni spurie e assimiliazionistiche che lungi dal valorizzare in realtà svalorizzano e dequalficano.