Tirocini: nuove garanzie e tutele dalla Commissione UE

In data 20 marzo 2024 la Commissione Europea è intervenuta proponendo di migliorare le condizioni di lavoro dei tirocinanti, anche per quanto riguarda la retribuzione, l’inclusività e la qualità dei tirocini. Si ricorda che i tirocini non corrispondono ai PCTO italiani.

L’iniziativa contiene:

  1. una proposta di direttiva relativa al miglioramento delle condizioni di lavoro dei tirocinanti e alla lotta ai rapporti di lavoro stabili spacciati per tirocini; 
  2. una proposta di revisione della raccomandazione del Consiglio UE del 2014 per i tirocini per affrontare questioni legate ad esempio ad una retribuzione equa e l’accesso alla protezione sociale.

Gli elementi chiave della proposta di direttiva UE includono:

  • il principio di non discriminazione: i tirocinanti devono essere trattati allo stesso modo dei dipendenti in pianta stabile, a parità di mansioni e responsabilità;
  • la garanzia che i tirocini non servano per nascondere posti di lavoro stabili, da verificare attraverso controlli e ispezioni;
  • la possibilità, per i rappresentanti dei lavoratori, di impegnarsi per conto dei tirocinanti a tutela dei loro diritti;

Gli elementi principali della raccomandazione del Consiglio, riveduta, includono:

  1. una retribuzione equa per i tirocinanti;
  2. una protezione sociale adeguata per i tirocinanti, in linea con la legislazione nazionale;
  3. la nomina di un tutor per fornire ai tirocinanti un sostegno e consigli mirati;
  4. la parità di accesso alle opportunità di tirocinio per le persone vulnerabili;
  5. la possibilità di svolgere lavoro ibrido e da remoto, con l’attrezzatura necessaria;
  6. l’aumento dell’occupabilità mediante un ulteriore orientamento professionale e incentivi per chi occupa stabilmente i tirocinanti dopo il tirocinio.

La proposta di direttiva della Commissione sarà discussa dal Parlamento europeo e dagli Stati membri. Una volta adottata, si disporranno di 2 anni per recepirla nel diritto nazionale. 

La raccomandazione sarà, invece, presentata al Consiglio per esame e adozione; successivamente, la Commissione europea sosterrà gli Stati membri nell’attuazione della raccomandazione, fornendo loro orientamento, assistenza e sostegno tecnico.

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