Rifiuto di una fattura elettronica: motivazioni previste dal Decreto MEF

Dal 6 novembre 2020 è in vigore il Decreto MEF n. 132/2020, che definisce le motivazioni di un eventuale rifiuto delle fatture elettroniche da parte delle PP.AA./Scuole ricevute tramite il SdI: non è possibile rifiutare le fatture per motivi diversi da quelli indicati nel Decreto. 

Le PP.AA./Scuole devono, infatti, motivare l’esito di rifiuto riportando nel campo “Descrizione della Notifica esito committente” una delle cinque motivazioni previste dal Decreto, due delle quali riguardano anche le scuole:

  1. fattura riferita ad una operazione in favore di un’altra PA, cioè emissione della fattura alla PA X invece che alla PA Y;
  2. omessa/errata indicazione del CIG o del CUP, da riportare in fattura.

Inoltre, le PP.AA./Scuole non possono rifiutare le fatture elettroniche nei casi in cui possano essere corrette mediante la procedura di variazione delle note di credito (art. 26 dPR n. 633/1972) e neppure nel caso di una ipotetica temporanea scopertura di competenza (mancata anticipazione di cassa).

La P.A./Scuola deve inviare la notifica di rifiuto al SdI che, a sua volta, provvede a inoltrarla al fornitore: è ovviamente obbligatorio indicare le motivazione del rifiuto, che, come si evince sono molto molto circoscritte. Qualora la motivazione sia mendace, carente o illogica il dirigente o il responsabile della fase di spesa può essere chiamato a risponderne. 

È importante riflettere anche sulle conseguenze della mancata autorizzazione all’utilizzo di adeguate anticipazioni di cassa in attesa dei trasferimenti dei fondi e dell’eventuale conseguente scorretto rifiuto della fattura elettronica.

Con la recente Sentenza n. 21 del 2024 della Corte dei Conti, sez. giur. Marche, il sindaco, gli assessori ai lavori pubblici e al bilancio di un Comune sono stati condannati per danno erariale a seguito della corresponsione di interessi moratori a una ditta, richiesti a causa dei notevoli ritardi nel pagamento. 

Gli Associati possono consultare il Decreto Interministeriale del 24.08.2020 n. 132.

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