Anac Pubblichiamoli bene! -Prassi virtuose e accessibilità dei dati per migliorare la trasparenza

Nel corso della decima Giornata dei Responsabili della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (Rpct), svoltasi il 18 dicembre 2024 a Roma, il Presidente dell’ANAC, Giuseppe Busìa, ha delineato una visione articolata della trasparenza come strumento chiave per migliorare la qualità dell’azione amministrativa, prevenire la corruzione e favorire una collaborazione virtuosa tra enti pubblici, cittadini e imprese. L’intervento di Busìa si è sviluppato attorno a diverse direttrici: la partecipazione dei cittadini, la progettazione strategica delle politiche di trasparenza, l’utilizzo consapevole delle tecnologie innovative (in particolare dell’intelligenza artificiale) e la necessità di competenze specialistiche per gestire tale complessità.

Trasparenza partecipativa e coinvolgimento dei cittadini:

Busìa ha sottolineato che la trasparenza non deve essere ridotta a un mero adempimento formale o a una pubblicazione standardizzata di dati, bensì trasformarsi in un canale di dialogo attivo e continuo con la società civile. I cittadini, le associazioni e gli stakeholder devono poter accedere alle informazioni in modo chiaro, ma anche contribuire in maniera propositiva. Questa partecipazione ha un duplice vantaggio: da un lato, garantisce un controllo diffuso sull’operato della pubblica amministrazione, riducendo i margini di corruzione; dall’altro, offre alle istituzioni la possibilità di raccogliere suggerimenti e prospettive nuove, rafforzando così la propria legittimità e la qualità dei servizi erogati.

Trasparenza utile e multifunzionale per le amministrazioni:

La trasparenza non è solo un onere, ma uno strumento prezioso per la stessa PA. Rendere visibili processi, scelte e risultati consente a chi opera all’interno degli enti pubblici di avere una visione d’insieme più chiara, evitare duplicazioni di attività, ottimizzare le risorse e individuare potenziali sinergie con altre amministrazioni. In questo senso, la trasparenza assume un ruolo “abilitante”, poiché aiuta a gestire in modo più razionale il lavoro interno, facilitando l’individuazione di buone pratiche e l’interoperabilità tra enti.

Progettazione strategica della trasparenza oltre gli obblighi di legge:

Busìa ha invitato i responsabili anticorruzione ad andare oltre la semplice conformità normativa, abbracciando una visione proattiva. Non è sufficiente pubblicare dati “minimi” o standardizzati: occorre domandarsi quali informazioni realmente servono ai cittadini, quali sono utili per migliorare la governance interna e come presentarle in maniera accessibile e comprensibile. In quest’ottica, la trasparenza diventa un “progetto” a tutti gli effetti, che richiede analisi dei bisogni, pianificazione, monitoraggio dei risultati e capacità di adattamento alle mutate esigenze del contesto.

 Innovazione tecnologica e intelligenza artificiale (IA):

Un aspetto cruciale è l’impatto della tecnologia sul concetto stesso di trasparenza. L’intelligenza artificiale, menzionata nel nuovo Codice dei contratti pubblici, costituisce una frontiera dove le amministrazioni dovranno muoversi con cautela. Da un lato, l’IA può rendere i processi decisionali più rapidi ed efficienti; dall’altro, solleva interrogativi sulla comprensibilità e la tracciabilità delle scelte algoritmiche. Il caso dell’algoritmo utilizzato dal Ministero dell’Istruzione per distribuire le cattedre, e contestato dai docenti, è emblematico: non si può invocare il “segreto industriale” a scapito della trasparenza della decisione pubblica. In futuro, le PA dovranno pretendere accesso al codice sorgente, disporre di competenze per verificarne la correttezza e affrontare i limiti di una tecnologia che “impara” e potrebbe sfuggire al pieno controllo umano.

Collaborazione tra istituzioni e condivisione di strumenti:

Raggiungere una trasparenza efficace e dinamica non è un’impresa solitaria. È necessario che gli enti pubblici cooperino fra loro, condividendo esperienze, dati e soluzioni tecnologiche. Le piattaforme uniche e le iniziative collettive hanno la funzione di mettere a disposizione di tutte le amministrazioni strumenti e standard di qualità, favorendo così una diffusione più rapida e omogenea delle buone pratiche. La collaborazione garantisce uniformità, riduce i costi e incentiva lo sviluppo di competenze comuni.

Competenze specialistiche e visione strategica dei Rpct:

Il ruolo dei Responsabili per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza diventa sempre più complesso e strategico. Essi devono coniugare conoscenze giuridiche, capacità di analisi dei dati, sensibilità verso la comunicazione pubblica e comprensione delle tecnologie emergenti. Devono essere, in altre parole, innovatori capaci di anticipare il futuro, guidando le amministrazioni nella progettazione di sistemi informativi chiari, aperti e controllabili. È questa competenza evoluta, unita a una visione lungimirante, a rendere la trasparenza uno strumento di crescita istituzionale, oltre che di prevenzione dei fenomeni corruttivi.

In conclusione, l’intervento di Busìa traccia un percorso di evoluzione della trasparenza da mero adempimento burocratico a leva strategica di rinnovamento dell’amministrazione pubblica. Ciò comporta un approccio integrato, fondato sulla partecipazione attiva dei cittadini, l’uso consapevole delle tecnologie avanzate, la progettazione proattiva dei flussi informativi e la creazione di una comunità professionale di esperti, in grado di interpretare e sfruttare le potenzialità della trasparenza per rendere l’azione pubblica più efficace, efficiente e responsabile.

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