Ancora sulle iniziative per prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo
In vigore dal 14 giugno u.s., la legge 17 maggio 2024, n. 70 reca disposizioni e deleghe in materia di prevenzione e contrasto del bullismo/cyberbullismo, intendendoli come «l’aggressione o la molestia reiterate, da parte di una singola persona o di un gruppo di persone, in danno di un minore o di un gruppo di minori, idonee a provocare sentimenti di ansia, di timore, di isolamento o di emarginazione, attraverso atti o comportamenti vessatori, pressioni o violenze fisiche o psicologiche, istigazione al suicidio o all’autolesionismo, minacce o ricatti, furti o danneggiamenti, offese o derisioni».
Ne abbiamo già parlato la scorsa settimana, ma è interessante evidenziare alcuni aspetti cogenti per le scuole … in prossimità del nuovo anno scolastico. Nel provvedimento, oltre alle deleghe, si prevede infatti l’istituzione di un tavolo tecnico al Ministero per la redazione di un piano d’azione per il contrasto al bullismo ed al cyberbullismo con una serie di linee guida che le scuole dovranno adottare.
L’articolo 5 della legge citata stabilisce l’integrazione della disciplina relativa al Patto educativo di corresponsabilità, prevedendo che nello stesso Patto siano espressamente indicate tutte le attività di formazione, curriculari ed extracurriculari, che la scuola intende organizzare a favore degli studenti e delle loro famiglie, con particolare riferimento all’uso della rete internet e delle comunità virtuali.
Le scuole dovranno anche istituire un tavolo di monitoraggio con i rappresentanti degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie e degli (eventuali) esperti del settore: il dispositivo prevede, infatti, l’impegno da parte delle famiglie a collaborare per consentire l’emersione di episodi riconducibili ai fenomeni di bullismo e cyberbullismo, di situazioni di uso o abuso di alcool o di sostanze stupefacenti e di forme di dipendenza, dei quali i genitori o gli operatori scolastici dovessero avere notizia.
L’articolo 4 della legge istituisce, invece, la «Giornata del rispetto», quale momento specifico di approfondimento delle tematiche del rispetto degli altri, della sensibilizzazione sui temi della non violenza psicologica e fisica e del contrasto di ogni forma di discriminazione e prevaricazione.
La Giornata ricorre il giorno 20 gennaio, ma non determina riduzione dell’orario di lavoro negli uffici pubblici né, qualora cada nei giorni feriali, costituisce giorno di vacanza o comporta riduzione di orario per le scuole di ogni ordine e grado. Nella settimana che precede la Giornata, le scuole possono riservare adeguati spazi per lo svolgimento di attività didattiche volte a sensibilizzare gli alunni sul significato della ricorrenza stessa.