L’applicazione dei Criteri Minimi Ambientali (CAM) è un obbligo espressamente previsto dal d.lgs. n. 36/2023: individuano la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato.

Esemplificando, in caso di detergenti (per le pulizie ordinarie, periodiche e straordinarie delle superfici, i detergenti per l’igiene personale, etc. che interessano anche le scuole) le norme prescrivono specifiche tecniche e clausole contrattuali che prevedono, ad esempio, l’uso esclusivo di prodotti detergenti con marchio ambientale Ecolabel. L’uso dei detergenti e dei disinfettanti, inoltre, è obbligatoriamente razionalizzato con sistemi dosatori o con formazione specifica dei dipendenti circa l’utilizzo più efficiente delle risorse per ridurre al minimo l’impatto ambientale delle attività di pulizia o per ottimizzare il ciclo di vita di utensili e attrezzi di lavoro.

I criteri ambientali minimi (CAM) sono specificatamente disciplinati all’art. 57 comma 2 d.lgs. 36/2023: prevede un generale obbligo di contribuire al conseguimento degli obiettivi ambientali attraverso l’inserimento, nella documentazione progettuale e di gara, almeno delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei criteri. L’obbligo vale anche in caso di affidamento di contratti di lavori, servizi e forniture sottosoglia.

Lo stesso Allegato II.8 d.lgs. 36/2023 richiama il tema dei costi del ciclo di vita di un prodotto, servizio o lavoro, prevedendo che le stazioni appaltanti, quando valutano le offerte sulla base di un criterio quale il costo del ciclo di vita, possono richiedere i dati connessi al consumo di energia o di altre risorse, i costi di raccolta, smaltimento e riciclaggio di rifiuti e i costi imputati a esternalità ambientali, che possono includere i costi delle emissioni di gas a effetto serra e di altre sostanze inquinanti, nonché altri costi legati all’attenuazione dei cambiamenti climatici.