Contributi scolastici negati ai residenti non cittadini italiani

Con Ordinanza del Tribunale di Pescara del 31 gennaio 2024 un Comune è stato condannato a  restituire le somme versate alle casse comunali a titolo di trasporto e refezione scolastica dalle famiglie escluse dalla possibile esenzione in ragione dell’assenza del requisito della cittadinanza italiana.

Il Comune in questione è stato condannato per discriminazione, avendo legato l’esenzione dal pagamento del contributo per trasporto e refezione scolastica alla presenza di almeno un genitore con cittadinanza italiana o, almeno, dell’Unione Europea.

Il fatto risale ad agosto 2022 quando la giunta comunale deliberava il contributo per l’a. s. 2022, “prevedendo l’esenzione, per l’anno scolastico 2022/23 in favore delle famiglie residenti nel Comune, i cui figli risultano iscritti presso le scuole presenti sul territorio comunale, e in cui almeno uno dei due genitori ha la cittadinanza italiana o di uno dei Paesi dell’Unione Europea e che sono in regola con i tributi comunali”.

La battaglia legale è stata vinta da due Associazioni, che si sono opposte alla delibera che di fatto obbligava i genitori di un minore con cittadinanza extra UE al pagamento della quota prevista dalla stessa, pur trovandosi in condizioni economiche estremamente disagiate, “mentre per un minore di cittadinanza europea o italiana la famiglia è stata esentata integralmente dal pagamento del contributo, anche vertendo in condizioni economiche agiate”.

Gli Associati possono consultare l’Ordinanza del 31 gennaio 2024 del Tribunale di Pescara.

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