Riforma fiscale e modifiche allo Statuto del Contribuente
Dopo la pubblicazione della legge delega per la riforma fiscale (Legge 119/2023,) nella seduta del 23 ottobre u.s. il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo di modifica allo Statuto dei diritti del contribuente (legge n. 212/2000). Tra le misure inserite in questo nuovo decreto legislativo si evidenzia, in particolare, l’articolo 11 che riguarda gli interpelli dell’Agenzia delle Entrate.
Il decreto di modifica riscrive i contorni della richiesta di chiarimenti (interpelli) all’Agenzia delle Entrate, ma soprattutto mira alla riduzione del ricorso agli interpelli in linea con quanto stabilito dalla legge delega della riforma fiscale (art. 4, comma 1, lett. c), Legge n. 111/2023) dove figura tra i criteri direttivi di revisione.
Al tentativo di limitare il numero degli interpelli ricevuti dall’Amministrazione finanziaria (quasi 18.000 nel 2022) dovrà corrispondere un uso maggiore di circolari e FAQ. Nel dettaglio, ciò avverrà tramite la “riduzione del ricorso all’istituto implementando provvedimenti interpretativi di carattere generale”. Il mezzo principale riguarda una precisazione dei criteri di ammissibilità, alla valorizzazione delle FAQ come fonte del diritto, fino ad arrivare al necessario versamento di un contributo.
Per presentare un interpello all’Agenzia delle Entrate si dovrà, infatti, pagare un contributo che sarà destinato al finanziamento della formazione professionale del personale. Come si legge nel testo in bozza, l’importo da pagare e le modalità di versamento saranno individuate da un apposito decreto del MEF. L’importo da corrispondere varierà in base a diversi fattori, tra i quali la tipologia di contribuente e la particolare rilevanza e complessità della questione in merito alla quale sono richiesti i chiarimenti.
Ci viene spontaneo un suggerimento: scrivete meglio le norme e riceverete meno interpelli!!