Il Concorso è valido anche se i quesiti non sono inediti

Un concorrente denunciava, tra le varie, che parte dei quesiti somministrati al concorso per l’ammissione al corso di laurea in medicina e chirurgia per l’a.a.2017/2018 non erano inediti: secondo il concorrente di conseguenza il concorso non era valido. 

Il Tar Lazio Roma con Sentenza n. 12002/2023 afferma che “posto che sono state somministrate a tutti gli studenti le medesime domande e che non esiste una disposizione normativa o un principio generale che postuli espressamente la necessaria originalità e novità dei quesiti che vengano somministrati ai candidati di una procedura pubblica, ciò che importa ai fini del giudizio di legittimità è l’eventuale alterazione della par condicio degli stessi; l’art. 11 del d.P.R. n. 487 del 1994, infatti, si limita a prescrivere la segretezza delle tracce da cui si evince che i quesiti proposti devono essere segreti (nella loro complessiva combinazione)”.

Inoltre, afferma il TAR Lazio, non è comunque possibile determinare quali candidati siano stati avvantaggiati dai quesiti già pubblicati, né quanto l’avere avuto accesso a manuali/eserciziari contenenti quesiti simili/identici a quelli somministrati abbia facilitato la prova. Peraltro non possono considerarsi vizianti:

  • la ricerca di canali di preparazione a disposizione di qualunque soggetto interessato, 
  • lo studio approfondito di testi disponibili, tutti più o meno noti agli aspiranti studenti di medicina, 

rientrando a ben vedere la scelta dell’interessato di accedere all’una o all’altra fonte di studio nell’ambito della normale “alea” di un qualsiasi concorso pubblico.

Il TAR Lazio, definitivamente pronunciandosi sul ricorso, in parte lo rigetta e in parte lo dichiara improcedibile per sopravvenuta carenza d’interesse.

Gli Associati possono leggere la Sentenza n. 12002/2023, Tar Lazio Roma.

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