Il principio del risultato nel Codice Appalti 2023

Il Libro I, parte I  del d.lgs. 31.03.2023 n. 36 contiene una parte interamente dedicata ai principi; tra questi principi assume valore preminente il principio del risultato, secondo cui l’affidamento e l’esecuzione del contratto devono realizzarsi con la massima tempestività e il migliore rapporto possibile tra qualità e prezzo.

Il codice lo definisce “attuazione, nel settore dei contratti pubblici, del principio del buon andamento e dei correlati principi di efficienza, efficacia ed economicità”: deriva quindi  direttamente dall’art. 97 Cost.. Il “principio del risultato” è, insomma, una derivazione “evoluta” del principio del buon andamento, sulle orme di studi di autorevolissima dottrina che ormai da decenni auspica e teorizza “l’amministrazione del risultato”.

Anche la più recente giurisprudenza ha affermato che il principio del risultato è già immanente nell’ordinamento, in quanto esplicazione del principio europeo della proporzionalità: è il principio che impone alla P.A. di adottare un provvedimento che non ecceda quanto è opportuno e necessario al fine del conseguimento dello scopo prefissato. Si veda la recentissima pronuncia del Consiglio di Stato Sent. n. 4014 del 20 aprile 2023 che, ancor prima che il nuovo Codice acquisisca piena efficacia, ha già preso in esame il principio del risultato.

La novità è quindi rappresentata dal fatto che lo scopo dell’azione amministrativa, nell’ambito della materia dei contratti pubblici, viene oggi esplicitamente dichiarato: la pubblica amministrazione deve portare a compimento i lavori ed erogare i servizi necessari al benessere della comunità.  Il suo compito non è emanare provvedimenti, ma realizzare progetti.

Il risultato inoltre è indicato anche come criterio per valutare la responsabilità del personale e attribuire gli incentivi.

Come affermato dal Consiglio di Stato, redattore del Codice: “il risultato si inquadra nel contesto della legalità e della concorrenza: ma tramite la sua codificazione si vuole ribadire che legalità e concorrenza da sole non bastano, perché l’obiettivo rimane la realizzazione delle opere pubbliche e la soddisfazione dell’interesse della collettività”.

Per gli Associati in allegato la Sentenza n. 4014 del 20 aprile 2023 del Consiglio di Stato. 

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