Residenza e domicilio: cosa cambia?

All’inizio dell’anno scolastico viene in rilievo il concetto di residenza e/o di domicilio temporaneo e da ospite; forse per questo ci è stato chiesto di tracciarne la differenza e il significato. Domicilio e residenza possono, infatti, essere confusi, ma esistono  importanti differenze. 

Nell’art. 43, primo comma c.c. il domicilio di una persona viene infatti definito come il luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi, non solo di natura economica, ma anche personale, sociale e politica.

Il domicilio temporaneo si può autocertificare senza bisogno di registrazioni specifiche all’Anagrafe e non ci sono limiti temporali alla sua durata. Per attivare un domicilio digitale riconosciuto presso l’Amministrazione Finanziaria ai fini delle comunicazioni è, invece, necessario dotarsi di una casella di Posta Elettronica Certificata (PEC).

La residenza è il luogo in cui la persona ha la dimora abituale (art. 43, II comma c.c.), la casa dove si abita in maniera continua.

Per quanto riguarda la residenza anagrafica, questa non coincide necessariamente con l’abitazione dichiarata come prima casa, tuttavia la residenza può essere solo una e riferita a un solo Comune, ai fini dell’iscrizione alle liste elettorali e di tutti gli altri benefici fiscali e legali cui hanno diritto i residenti di una determinata località.

Per quanto concerne, invece, la residenza fiscale, questa si acquisisce se il contribuente è iscritto all’Anagrafe della popolazione residente o ha residenza o domicilio in Italia per più di 183 giorni all’anno. La residenza fiscale è importante per il calcolo delle imposte sui redditi e per la definizione dell’IVA.

In definitiva che differenza c’è tra domicilio e residenza???

In pratica, mentre la residenza indica il luogo in cui si esplica la vita privata della persona, il domicilio è il luogo in cui si svolge la vita professionale, ma non necessariamente residenza e domicilio devono essere luoghi distinti, anche se è possibile eleggere domicilio in un luogo differente da quello di residenza.

Cosa comporta avere un domicilio diverso dalla residenza?

Dal punto di vista giuridico, dunque, la residenza è diversa dal domicilio perché la prima ha a che fare con l’abitare e la seconda con la sede di affari e interessi. 

Infatti:

  • al domicilio vengono solitamente inoltrate le comunicazioni di lavoro, si apre una tutela, si apre una successione a causa di morte, viene dichiarato il fallimento dell’imprenditore;
  • nel Comune di residenza si sceglie il medico di famiglia, si vota, si effettuano le pratiche per il matrimonio e si presentano le richieste dei certificati anagrafici.
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