Dipendenti PA in pensione a 70 anni????
Il Ministero della Funzione Pubblica ha presentato l’ipotesi di trattenere in servizio (alcuni) dipendenti pubblici fino a 70 anni posticipandone la pensione, ovviamente su scelta volontaria, impegnandoli in attività di affiancamento e tutoraggio dei nuovi assunti.
Se la misura sarà confermata nella Legge di Bilancio 2025 si tratterà comunque di una misura a costo zero, nel senso che per la quota di personale che resterà in servizio non si procederà al relativo turnover.
Al momento viene ipotizzato un tetto massimo, che in base alla proposta potrebbe essere del 10%, da attingere alla spesa pubblica già programmata per le nuove assunzioni, soprattutto tenendo conto del personale dirigente con un’alta retribuzione.
In pratica per ogni trattenimento in servizio di un dirigente la PA dovrà rinunciare all’inserimento di personale per lo stesso importo di spesa.
Il Ministro della Funzione Pubblica precisa che a scegliere di prolungare gli anni di lavoro non sarà tanto il dipendente, che potrà comunque rifiutare, ma principalmente l’Ente/P.A. presso il quale presta servizio. La nuova misura, sostanzialmente, non sarà uno strumento per ritardare la pensione per tutti i dipendenti della PA che non si sentono pronti a ritirarsi, quanto piuttosto un modo per assicurare un’adeguata formazione all’ingente numero di personale neoassunto, che sarà quindi affiancato da personale più esperto, agevolando il passaggio di competenze.
In questa ottica a scuola i docenti non saranno in classe, ma a fianco dei colleghi; forse più complicato per le figure uniche (dirigente e direttore) che se impegnati in attività di tutoraggio bloccheranno il turnover assunzionale per un posto in organico delle rispettive categorie.
Non ci resta altro che attendere la finanziaria entro il 31 dicembre 2024!!!