Cambiano i tempi e … aumentano gli obblighi di controllo dei social dei figli minorenni

I genitori di una studentessa di scuola superiore, seguita da un’insegnante di sostegno e da un’educatrice domiciliare, pur informati dei rischi connessi all’uso dei social, non erano riusciti a impedirle la creazione di molteplici profili fake attraverso i quali la studentessa ha compiuto atti di cyberbullismo. I genitori sono stati condannati al pagamento di un risarcimento di 15mila euro per i danni causati dalla figlia, una ragazza con lieve ritardo intellettivo, che aveva eluso la sorveglianza e creato i vari profili fake per insultare e diffamare una compagna di classe.

Secondo il Tribunale di Brescia per escludere la responsabilità genitoriale non è sufficiente dimostrare di aver adottato una generica diligenza nella vigilanza. Ai sensi dell’art. 2047 c.c. è necessario provare di non aver creato o lasciato permanere situazioni di pericolo che abbiano consentito il compimento di atti illeciti. La sentenza n. 879 del 4.03.2025 del Tribunale di Brescia affronta anche il delicato tema della manipolazione dei contenuti digitali: l’uso sempre più diffuso di software di intelligenza artificiale per la creazione e modifica di immagini impone ai genitori un dovere di sorveglianza ancora più rigoroso. Tale controllo deve, comunque, essere esercitato in modo proporzionato al grado di maturazione e finalizzato alla tutela del minore, come ribadito anche dalla Cassazione penale con la sentenza n. 7470 del 19.01.2024.

Il Tribunale di Brescia ha sancito, comunque, un principio importante riguardo al coinvolgimento della responsabilità genitoriale nell’uso dei dispositivi digitali da parte dei figli minorenni, sottolineando come la supervisione attiva e consapevole dei genitori sia fondamentale per prevenire situazioni di cyberbullismo e altri reati informatici.

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