Trasparenza PA: arrivano i nuovi schemi ANAC
L’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) sta per introdurre novità riguardanti la trasparenza delle pubbliche amministrazioni attraverso 14 schemi standard di pubblicazione. Questi schemi, previsti dal decreto trasparenza (d. lgs. n. 33/2013), hanno ottenuto il parere favorevole del Garante Privacy, che ha fornito alcune osservazioni per garantire un equilibrio tra trasparenza e protezione dei dati personali.
Le amministrazioni dovranno attenersi a precise indicazioni nella pubblicazione dei dati nella sezione “amministrazione trasparente” dei propri siti. In particolare, dovranno limitarsi a pubblicare solo i dati necessari, evitando di includere informazioni personali dei dipendenti. Inoltre, nella pubblicazione dei dati riguardanti i pagamenti, dovranno oscurare i dati identificativi dei destinatari di benefici economici inferiori a mille euro nell’anno solare e in ogni caso se dalla pubblicazione è possibile ricavare informazioni relative allo stato di salute o alla situazione di disagio economico-sociale degli interessati.
Nonostante il parere positivo sugli schemi standard di pubblicazione, il Garante ha posto alcune condizioni per garantire il rispetto della normativa sulla privacy. In particolare:
Per lo schema relativo all’art. 4-bis, ha chiesto di pubblicare solo le categorie dei beneficiari o, in alternativa, di escludere i pagamenti inferiori a 1000 euro annui allo stesso beneficiario e i dati identificativi delle persone fisiche, se da essi si possono ricavare informazioni sullo stato di salute o situazioni di disagio economico-sociale.
Per lo schema sull’art. 20, ha richiesto di indicare dati più aggregati sulla valutazione della performance e la distribuzione dei premi al personale, come l’ammontare complessivo, la distribuzione per qualifica, il premio medio e l’incidenza percentuale.
Per lo schema sugli artt. 26 e 27, ha chiesto di correggere un refuso, chiarendo che vanno omessi i nominativi se si possono ricavare informazioni sullo stato di salute “ovvero” (non “e”) sulla situazione di disagio economico-sociale.
Il Garante ha suggerito anche di eliminare i riferimenti alla pubblicazione nella Piattaforma Unica della Trasparenza, non ancora istituita, e di prevedere un periodo transitorio per il graduale adeguamento delle PA alle nuove modalità di pubblicazione.
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