Imposta di bollo: dal 1° gennaio 2026 cambia la normativa

L’art. 10 della legge n. 111/2023 ha delegato il Governo all’introduzione di modifiche normative finalizzate a una razionalizzazione della disciplina concernente, tra l’altro, l’imposta di registro, l’imposta di bollo e altri tributi indiretti diversi dall’IVA

Sono stati fissati i seguenti principi e criteri direttivi:

  • semplificare la disciplina dell’imposta di bollo e dei tributi speciali tenendo conto, in particolare, della dematerializzazione dei documenti e degli atti;
  • prevedere l’applicazione di un’imposta, eventualmente in misura fissa, sostitutiva dell’imposta di bollo, delle imposte ipotecaria e catastale, dei tributi speciali catastali e delle tasse ipotecarie, per gli atti assoggettati all’imposta di registro e all’imposta sulle successioni e donazioni e per le conseguenti formalità da eseguire presso il catasto e i registri immobiliari;
  • ridurre e semplificare gli adempimenti a carico dei contribuenti anche mediante l’introduzione di nuove soluzioni tecnologiche e il potenziamento dei servizi telematici;
  • semplificare le modalità di pagamento dei tributi e assicurare sistemi più efficienti di riscossione anche mediante l’utilizzo di mezzi elettronici di pagamento.

La risposta è nel d.lgs. 01.08.2025 n. 123, che reca il Testo unico delle disposizioni legislative in materia di imposta di registro e di altri tributi indiretti. Il decreto si compone di 205 articoli suddivisi in sei Parti: la Parte IV (artt. 139 – 168) è dedicata all’imposta di bollo e alla imposta sul valore delle attività finanziarie estere

Il d.lgs. n. 123/2025 sarà in vigore dal 1° gennaio 2026, mentre fino al 31 dicembre 2025 rimarrà in vigore il dPR n. 642/1972.

C’è ancora un po’ di tempo: torneremo sull’argomento cogente per gli uffici scolastici.

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